Durante il lungo periodo di blocco dei teatri mi sono messo in mente di ideare un atto unico su Gaber, da fare in assolo, a scanso di divieti o obblighi di mascherine o altro. Ho assemblato tutto ciò che avevo in modo da dare un filo ad un racconto. Un racconto che comincia con un uomo sfiduciato, quasi burbero, che elenca in monologhi e canzoni ciò che non gli piace, ma che attraverso il Covid riscopre poi alcuni valori, poche certezze su cui guardare al futuro con un po’ di speranza.
Ho perciò voluto ricominciare a recitare partendo dal “solito” Gaber, dove solito può essere inteso come già frequentato e consueto, ma anche come abituale, atteso, perché in questo momento buio Gaber e pochi altri sono riusciti a farmi riflettere. E mi viene da pensare cosa avrebbe detto Lui di questa pandemia, Lui che ci ha lasciato solo 15 mesi dopo l’11 settembre.
Una girandola di inganni che coinvolge tutti i protagonisti di questa intricata e spassosa vicenda, dove imbrogli e bugie del passato irrompono nel presente segnando il destino di tutti. Però, con il tempo complice, si scopre tutto: le ragioni più evidenti e gli amici più falsi.
con
FRANCO CESARONI
Regia di Franco Cesaroni
Luci e Musiche
Mario Cipollini