Questo dramma è il secondo della “trilogia fraterna” scritta da Alberto Bassetti, autore contemporaneo (Roma, 4 agosto 1955).
Il primo è “Le due sorelle” (che ho portato in Piccola Ribalta nel 2018) ed il terzo è “Sorella con fratello”. L’opera ha debuttato nel 2012 con la regia di Antonio Calenda.
Se “Le due sorelle” si ispira a Cechov, “I due fratelli” ha dei forti richiami a Dostojevsky. Anche qui siamo in un contesto di crisi con lo spettro dei debiti che rischiano di far precipitare una famiglia. Ma c’è anche una contrapposizione forte fra due fratelli, di cui uno apparentemente più debole per un problema dovuto ad un parto difficile.
Questi due fratelli così diversi si confrontano, litigano, si abbracciano, giocano, si scontrano, ma in fondo si amano, perché il legame di sangue è quello più forte, nella vita come in natura.
Per la regia mi sono attenuto scrupolosamente al testo, tranne alcune leggere modifiche del finale.
La scenografia è minimalista e ho considerato che la recitazione dovesse contrastare con questa scarna realtà, che in quel salotto ci sia una vita che contrasta con ciò che si trova appena a fianco, nascosto allo spettatore.
Si tratta di una storia intima, scottante, problematica, che porta alla luce angosce del nostro tempo. Assistiamo a un intenso confronto esistenziale fra due fratelli, interpretati da Jacopo Venturiero e Adriano Braidotti, attori in cui Antonio Calenda – che cura la regia – ha creduto molto.
Marco e Andrea si ritrovano dopo anni per discutere del padre anziano e gravemente malato, ma l’occasione si trasforma in un incontro-scontro in cui i due si raffrontano su tutto. L’infanzia, il destino, la felicità. Andrea, il più anziano, ha cercato di rispondere a tutte le aspettative familiari, sacrificando i propri aneliti di libertà ai traguardi sognati per lui dalla madre e dal padre. Ha preso moglie, avuto figli che ora sente come legami angusti. Ha rinunciato a un sogno d’amore e seguito il padre in azienda e ora lo accudisce. Marco non ha patito simili pressioni: epilettico, un po’ ritardato, è stato protetto dal fratello che lo ha sostenuto anche nella decisione di fare volontariato nelle missioni. Adesso è forte della serenità fondata sulle sue semplici pretese e sulla fede. Andrea ne ha quasi rabbia. E il peso del padre sofferente e quello della crisi dell’azienda di famiglia lo conducono a una scelta estrema che scaturisce da pagine ricche di suspance.
Capienza sala: 90 posti
Posto assegnato
Intero Euro 12,00
Ridotto Euro 10,00 (under 26 – over 65 e Soci)
Gratuito sotto i 6 anni.
A partire dal 11 novembre 2024!
al numero 349.85 09 796 (anche su WhatsApp)
dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19 e negli orari di prevendita.
PREVENDITA E VENDITA
Nei giorni di spettacolo presso il Teatro La Piccola Ribalta in via dell’Acquedotto un’ora prima dell’inizio dello spettacolo
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ANDREA
CLAUDIO ROSSINI
MARCO
MICHELE SPEZI
PADRE MATHIAS
FRANCO CESARONI
FIGURANTI
CHIARA BENELLI
CHIARA CIASCHINI
Regia di Franco Cesaroni
Assistente di scena
Chiara Ciaschini
Chiara Benelli
Tecnico audio
Andrea Belli
Tecnico audio
Francesco Magi