La Piccola Città è “un prezioso inno alla vita”, un’autentica rappresentazione dell’universalità dell’esistenza umana.
Si racconta la vita, nei primi del 900, degli abitanti di una piccola cittadina del New Hampshire negli Stati Uniti d’America:
Grover’s Corners.
Wilder ci fa riflettere sui valori della vita umana, e non solo umana, ma anche dell’universo; ci lascia un pensiero utile e surreale per volerci un po’ più bene, rispettarci un po’ di più e capire quanta superficialità si vive.
‘La Piccola Città è un viaggio straordinario nell’ordinario; è il tentativo di trovare un valore supremo per tutti i piccoli eventi della nostra vita quotidiana. E’ una pretesa, una rivendicazione, cui si è cercato di dare la massima assurdità possibile. Grover’s Corner potrebbe essere qualsiasi città o luogo di vita, sullosfondo delle sterminate dimensioni del tempo e dello spazio.
Le parole che ricorrono continuamente in questa commedia sono “centinaia”, “migliaia”, “milioni”. L’errore è cercare di “percorrere la vita” solo attraverso i numeri o il denaro, invece di approfondire lerelazioni umane e i sogni in esse contenuti.
Le gioie e i dolori di Emily, le sue lezioni di algebra e i suoi regali di compleanno, che valore hanno quando consideriamo i milioni di
persone che hanno vissuto, che vivono e che vivranno? Ogni aspirazione individuale a una realtà assoluta può solo essere interiore”. (cit. autore)
Ed ecco che il metodo di allestimento trova la sua giustificazione. La nostra pretesa, la nostra speranza, la nostra disperazione sono nella mente, non nelle cose, non nella “scenografia”. Un testo poetico che nella sua apparente semplicità ci riporta al sogno, alla luna, alle stelle. Cosa non facile di questi tempi. Ogni tanto, ricordarci di “viverle” queste cose, non ci farà sempre star bene, ma ci farà star meglio. Un tempo giusto, per riflettere.
Ne abbiamo proprio bisogno.
L’opera è divisa in due atti. Nel primo viene descritta la semplice vita degli abitanti di una cittadina immaginaria degli Stati Uniti d’America: Grover’s Corners (New Hampshire). Viene data importanza ai semplici gesti e momenti che caratterizzano la vita di tutti i giorni. In particolare è mostrata l’evoluzione della storia d’amore di due giovani.
Dopo un salto temporale di vari anni, si descrivono i cambiamenti intercorsi nel paese e la morte di vari personaggi. Tutte le vicende sono presentate e commentate dal personaggio del direttore di scena che è per lo più estraneo ai fatti ma a momenti vi prende parte.
(in ordine di apparizione)
DIRETTORE DI SCENA
VERONICA MASTROGIACOMI
MEDICO DELLA CITTA FRANK GIBBS
CORRADO CAPPARELLI
GIORNALAIO JOE E SILVER CROWELL
LORENZO CANDIRACCI
LATTAIO HOWIE NEWSOME
GIORGIO DRAGOMANNI
MOGLIE DEL MEDICO JULIA GIBBS
CINZIA BATTISTELLI
MOGLIE DEL DIRETTORE GIORNALE MYRTLE WEBB
MARILENA ALESSI
FIGLIO DEL MEDICO GEORGE GIBBS
SAMUELE RUINI
FIGLIA DEL MEDICO REBECCA GIBBS
CAMILLA CESARINI
FIGLIO DEL DIRETTORE DEL GIORNALE WALLY WEBB
NOAH AGABITI
FIGLIA DEL DIRETTORE DEL GIORNALE EMILY WEBB
ANNARITA FERRANTINO
ESPERTO DI GEOLOGIA DELLA CITTA’ PROFESSOR WILLARD
FRANCO CESARONI
DIRETTORE DEL GIORNALE CHARLES WEBB
MASSIMO CIMINI
DIRETTORE DEL CORO SIMON STIMSON
STEFANO GENNARI
SIGNORA CHE CANTA NEL CORO LOUISE SOAMES
AMARILLI SUCATO
GESTORE EMPORIO DELLA CITTA SIG. MORGAN
TOMMASO ANDRUCCIOLI
POLIZIOTTO ERNEST WARREN
DOMENICO CANZANO
CUGINA DI EMILY/ DONNA NEL CORO SAMANTHA CRAIG
CHIARA BENELLI
BECCHINO JOE STODDARD/ UOMO IN PLATEA
FABIO AROMATICI
SIGNORA CARTER TRA I MORTI
ANNA SECCHIAROLI
DONNA IN PLATEA /DONNA NEL CORO/ DONNA TRA / MORTI
LIANA FRANCESCONI
Regia
Maurizio Garattoni
Aiuto Regia
Erika Vaccarini
Direttore di Scena
Anna Secchiaroli
Costumi
Antonella Gennari
Assistenti di Scena
Maria Laura Angelini
Anna Secchiaroli
Tecnico Luci
Francesco Magi
Realizzazione Scenografica
Ruben Tomasucci
Tecnico Suoni e Musiche
Erica Vaccarini
Scelta Musicale
Maurizio Garattoni